Architetto,
Marmolierer
(modellatore di marmi finti) e stuccatore tedesco. Formatosi in una bottega di
Gaispoint, a vent'anni si rese indipendente lavorando come stuccatore agli
altari di alcune chiese della Svizzera tedesca, particolarmente a Fischingen, a
Waldsee e a Füssen, dove iniziò l'attività di
Marmolierer, consistente nel far apparire come marmi pregiati certe
qualità di pietra comune nella quale, per mezzo di una tecnica a intarsio
- secondo la scuola italiana - venivano inserite delle venature d'altro colore
che davano alla pietra stessa l'apparenza di marmo vero. Nel ventennio compreso
fra il 1710 e il 1730,
Z. pose mano a parecchi lavori, soprattutto per
conto delle autorità religiose, come il rifacimento della chiesa del
convento delle Suore Domenicane a Dillingen (1716-18); la realizzazione della
chiesa parrocchiale di Buxheim (1725-27), in cui ricorre per la prima volta il
motivo della finestra a trifora, la costruzione del convento dei Domenicani a
Schwabisch-Gmünd e poi anche la tribuna per la chiesa di Santa Caterina ad
Augusta (rimasta però allo stato di progetto). Fra il 1730 e il 1760
continuò la sua attività di architetto alternandola con quella di
stuccatore e di pittore (la volta e le pareti del santuario di Wies; la volta
della cappella di Pöring, ecc.). Nel 1733 terminò l'edificazione del
santuario di Steinhausen, che era stato cominciato nel 1723; per questa
costruzione fece ricorso ai temi dominanti della
Hallennkirche (nello
stile gotico tedesco), tuttavia modificandone la pianta, che con lui assunse
forma ellittica. Successive sono una chiesa di Günzburg sul Danubio, la
Liebfrauenkirche, e una di Landsberg am Lech, la chiesa di San Giovanni. Nel
1757
Z. terminò anche il grande santuario di Wies
(Wallfahrtskirche), che gli richiese dodici anni di lavoro (dal 1745 al 1757),
esempio significativo del recupero formale da parte di
Z. degli stilemi
gotici. Altre opere minori di
Z. si trovano in Baviera, nella zona
intorno a Monaco. A
Z. va attribuito il merito di aver fatto uso della
colonna non come elemento strutturale di un edificio, bensì unicamente
come elemento decorativo capace di conferire un particolare dinamismo
all'insieme di una costruzione (Gaispoint, Wessobrun 1685 - Wies, Baviera
1766).